Considerazioni provvisorie su Ideale e Reale

giovedì 8 gennaio 2009 § 0

Nel Reale non può esserci Ideale se non per approssimazione, in virtú del fatto che l’Ideale è un insieme eterogeneo di particolari che trovano unità nel pensiero. Se i Particolari Ideali sono sí riscontrabili nella realtà, l’Unità Ideale è impossibile da trovare. L’impossibilità è in funzione della determinazione dell’Ideale, che non è data, ma costruita.
Infatti, se il Reale pre-esiste all’individuo, L’Ideale è costruito dall’individuo.
La realtà esiste a prescindere dalla percezione, è qualcosa che non si conosce a priori ma va esperita ed esplorata. Non appartiene a nessun modello. Il rapporto che, in questo caso, si imposta con il Reale va costruito e tarato e non esiste in uno schema precostituito. Il Reale ammette e vive di una necessità esegetica sconosciuta all’Ideale. Per questo richiede impegno, costanza e volontà di [auto]discussione.
L’Ideale, di contro, non pre-esiste all’individuo ma co-esiste ed è per questo piú facilmente conoscibile e gestibile in quanto non ammette contraddizioni. La sua capacità persuasiva è a misura della sua genesi. L’Ideale è una identità che viene riconosciuta in modo immediato in quanto già conosciuta a priori. Vivere in nome di un qualsiasi «Ideale», e quindi cercarlo, non implica difficoltà relazionali. L’Ideale è formato da caratteristiche che sono accettabili in quanto scelte. Tali caratteristiche sono date a priori sulla base di una loro convergenza al proprio modus vivendi e/o cogitandi. In questo modo non esistono scarti alla norma, poiché la norma stessa, aprioristicamente data, non ammette scarti, in quanto l’«ideale» assurge a «perfezione», e tra i due si crea perfetta simmetria. Di seguito, l’Ideale assume un carattere casalingo e gestibile e non presenta pericoli o difficoltà interpretative. La cosa è come è stata immaginata. Il rapporto con l’Ideale, a differenza di quello con il Reale, non contempla difficoltà.
Ostinarsi nella ricerca dell’Ideale nel Reale vuol dire non riconoscere, innanzitutto, al Reale diritto di esistere per sé, a prescindere quindi dalla sua piú o meno profonda relazione con l’Ideale. Lo sforzo coniugativo, compiuto alla ricerca di una perfetta identità fra Reale e Ideale, sottende un disconoscimento delle qualità del Reale, le quali acquistano valore se e solo se convergono con le qualità dell’Ideale e non in quanto qualità particolari di un Reale.

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