Archive for agosto 2007

Muzik

lunedì 20 agosto 2007 § 0

Che la musica sia qualcosa di magico è esperienza alla portata di tutti. Il tentare di spiegare perché è opera immeritoria e pressoché inutile.
Per quanto illustri ricerche pongano l’accento sul legame esistente fra le frequenze dei suoni e l’impatto di queste sul sistema nervoso, non si riuscirà mai a comprendere del tutto perché una melodia, un passaggio armonico, un glissato al posto giusto, un cambio di tonalità procuri sensazioni cosí esclusive; e perché sia quel determinato particolare, e non altri, a causare quella determinata sensazione.
Al di là di comuni associazioni, di richiami mnemonici, la musica ha la capacità di creare sensazioni ex novo che nulla hanno a che fare con le esperienze pregresse. Una capacità creativa che trascende la comprensione e che, a conti fatti, nemmeno la contempla.
La musica è a tutti gli effetti una salvezza: un modo di modificare il mondo oppure di qualificarlo in un senso piuttosto che in un altro.
L’esistenza, trapassata nel filtro di un giro armonico, si autodefinisce in modo spesso contraddittorio con la realtà. Una divina finzione prende il posto della contingenza, dell’attualità. L’essere in un dato luogo, a un dato momento, perde di consistenza. Ciò che resta e cattura è tutto ciò che in quel preciso momento è assente eppure cosí vero da sembrare di esserci da sempre.


Io sono come Dio

domenica 19 agosto 2007 § 0

Inutile cercare un senso alle cose, ché le cose senso non hanno.
Proficuo invece dare un senso alle cose.
Esercitare la propria capacità creativa è l’unica possibilità che si ha di poter controllare le cose.


Benedetto in Croce, o anche Del perché e del per come

sabato 18 agosto 2007 § 0

Di tanto in tanto meglio sarebbe se non ci si chiedesse il perché delle cose, quanto il come.
La forma, spesso e volentieri, è anche il contenuto.
Comprendere il perché di un gesto, un atteggiamento, un fatto, un evento è cosa spesso complessa e articolata. E giusto sarebbe rimandare tale comprensione a giorni di piú lucida razionalizzazione.
Nell’immediato l’unica cosa che resta comprensibile non è tanto la causa prima, quanto la realizzazione ultima.
Partire da qui, analizzando l’evento nel modo in cui si è manifestato, chiarificherebbe in parte lo stato posteriore dell’evento stesso nonché della persona provocante l’evento.
In fondo, ciò che resta quando una qualsiasi cosa va a puttane è proprio il modo in cui è andata a puttane.
Per meglio intenderci: cercare di comprendere il perché qualcuno abbia commesso un torto nei confronti di qualcun altro è improduttivo. Produttivo è analizzare le modalità in cui il torto si è manifestato. Considerato che una spiegazione non arriverà mai – e se mai arrivasse sarebbe di parte, di una delle qualsiasi parti, e di per sé, quindi, partigiana – ciò che rimane da fare è verificare se le modalità abbiano almeno una parvenza di educata liceità.
Insomma, fra un vaffanculo e un vai a quel paese ne passa. Se la sostanza, si dirà, non cambia, un paese, lessicalmente parlando, non è mai un culo.


Not Found

martedì 14 agosto 2007 § 0

Non cercare te stesso.
Un giorno potresti trovarti e non piacerti.